DRY BURN




“Il dry burn è nato e si è sviluppato durante le prime fasi dello svapo. All’epoca le e-cig integravano atomizzatori AIO Phantom che adottavano una wick in silica, materiale estremamente resistente alle alte temperature, ora il dry burn viene utilizzato tendenzialmente per pulire la resistenza dalla incrostazioni del liquido svapato”.


Ricevo ancora diverse mail con richiesta di chiarimenti del processo definito come “dry burn”. Di per sè il processo è molto semplice. Montiamo la nostra resistenza esausta e senza cotone al suo interno premiamo il “tasto” fire della nostra box, dando potenza alla resistenza stessa. Questa, diventa incandescente e vedremo che tutte le incrostazioni su di essa magicamente vengono tolte (carbonizzate).

Perchè non faccio uso del dry burn?

–>Perchè il filo costa poco
–>Perchè ci vuole troppo sbattimento
–>Perchè non so a che temperatura viene spinta la mia coil (chi lo sa che se perdura troppo questa tecnica, la composizione del filo si altera e vengono rilasciate sostanze tossiche poi nel liquido?)
–>Perchè anche dopo aver acceso la coil, essa necessità di una pulizia per eliminare i residui mediante l’utilizzo di uno spazzolino. Tanto vale fare tutto da capo e stare sicuri
–>La resistenza anche dopo averla “accesa” non sarà come quando era vergine,
–>Forse con i fili complessi il dry burn è utilizzabile con sicurezza, essi reggono meglio ad alte temperature. Ma onesamente non sono esperto non utilizzandoli
–>Dry burn con testine? Lasciamo perdere.
–>Ma quando monti la nuova coil non la accendi per vedere se tutte le spire all’unisono funzionano? Assolutamente no, la scaldo giusto quel poco da vedere una leggera colorazione diversa del filo rispetto all’originale. Es. l’acciaio è di color (ovviamente acciaio), scaldandolo un secondo questo diventa sempre si di color acciaio, ma con un leggero riflesso brunastro (leggero!). Basta questo ,non occorre accenderla totalmente ed andare a temperature folli. Ricordiamoci che il colore incandescente può benissimo raggiungere una temperatura compresa tra i 300 e i 500 gradi. Lasciamo perdere

A volte ci si focalizza su questa tecnica quando basterebbe davvero aver pazienza e rifare la coil da capo in 5 minuti. Ormai gli atomizzatori sono semplici da rigenerare e ci vuole davvero poco tempo a svapare di qualità con un ottimo filo vergine.

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